Nuovo aiuto alle famiglie, la somma del beneficio corrisponde questa volta a 200 euro: ecco di cosa si tratta e a chi spetta.
Nuovo aiuto alle famiglie per far fronte ad una situazione che sta nuovamente diventando un’emergenza. Negli ultimi mesi, infatti, i prezzi delle forniture domestiche (fra gas ed elettricità) sono di nuovo schizzati in alto, con un conseguente peso maggiore sull’economia domestica di tantissimi nuclei familiari in tutta Italia, ma anche per diverse aziende.
Per evitare di replicare un periodo di crisi già purtroppo sperimentato prima con la pandemia scatenata dal Covid-19, poi con lo scoppio del conflitto in Ucraina, si è deciso di intervenire attivamente a sostegno di tutto i cittadini.
Per questo, il governo ha deciso di stanziare ulteriori fondi e di approvare un decreto legge che vada a contrastare il caro bollette: ecco tutti i dettagli a riguardo e qual è la platea di beneficiari, c’è un bonus di 200 euro sulle bollette dell’energia elettrica.
Nuovo bonus per le bollette: altri 200 euro per i nuclei familiari
Come riportato anche dal Corriere della Sera , questo nuovo bonus per le bollette sarà attivo per i prossimi tre mesi ed è destinato alle famiglie con un Isee massimo di 25.000 euro, con fondi stanziati che corrispondo all’incirca a 1,6 miliardi di euro.
Questo bonus aggiunti di 200 euro va ad arricchire il bonus sociale già presente, disponibile per le famiglie con Isee fino a 9.530 euro (col tetto massimo che aumenta a 15.000 euro se si hanno tre figli, o a 20.000 euro con almeno quattro figli); i beneficiari del bonus sociale possono già vedersi riconosciuto in bolletta uno sconto che varia da 168 a 241 euro per l’intero 2025, a seconda appunto del numero dei componenti del nucleo familiare.
Oltre al bonus di 200 euro, il nuovo decreto include anche delle misure che garantiscono la trasparenza e la confrontabilità delle offerte di energia elettrica e gas sul mercato libero; in questo caso, l’’Arera fornirà uno schema-tipo a disposizione dei clienti, affinché si possa confrontare il prezzo pagato con quello che si andrebbe a pagare cambiando fornitore. Le società che non rispetteranno queste nuove misure andranno incontro a sanzioni.
